Fu la mancanza dal campo a causa degli infortuni che portò la dirigenza torinese a puntare su Alessandro Del Piero e a liberarsi di Baggio, cedendolo al Milan. Per i viola c’è tempo per recuperare e Astolfoni non ci sta: controllo sulla sinistra del campo e diagonale fulminante di destro per il 5-5. Nonostante il pareggio la squadra è troppo distratta e Reali qualche secondo dopo la punisce segnando la rete del 6-5 solo in mezzo all’area. Grazie alle sue performance l’arrivo in prima squadra fu facile. Questo nuovo lato non è sfuggito però alla commissione dei premi Nobel per la Pace che gli assegna, nel 2010, il Peace Summit Award, real madrid maglie “per l’impegno forte e costante per il mantenimento della pace nel mondo e alle relative attività internazionali”. Con l’arrivo di Baggio la squadra toscana conquistò la finale di Coppa UEFA, che però perse contro la Juventus. Un attaccante predestinato strappato da giovanissimo all’Everton per scrivere la storia della squadra più vincente di Liverpool, sua città natale. Se diventi a 16 anni, 9 mesi e 2 giorni il più giovane marcatore europeo della storia dell’Hajduk di Spalato, qualcosa vorrà pur dire specie se, per completare il tuo cursus honorum, aggiungi anche un gol, di pura voglia e grinta, alla seconda presenza in Champions League contro i campioni di tutto del Real Madrid.
La squadra ebbe un buon inizio di campionato, stazionando fin dall’inizio nelle prime posizioni della classifica; nonostante un periodo di flessione a gennaio, grazie soprattutto a una buona capacità offensiva, il club lottò con il Milan fino all’ultima giornata per l’ammissione alla Champions League, sfumata per due punti con il quarto posto finale, qualificandosi per l’Europa League. Rientra nei quarti di finale di Champions League contro la Juventus, giocando l’intera partita (complice l’assenza di Steven Gerrard, infortunato) e conquistando la semifinale. In finale la Juventus incontrò il Borussia Dortmund. Inter al secondo posto a vantaggio della Juventus di Heriberto Herrera. Nonostante ciò nel 1994 riesce comunque a piazzarsi secondo nella classifica per il Pallone D’oro e terzo in quella del FIFA World Player. Inoltre è stato inserito da Pelè nel FIFA 100, l’elenco dei 125 calciatori ancora in vita più forti di sempre. Fu questo uno degli anni d’oro di Roberto baggio, anno in cui il fenomeno si aggiudicò il Pallone D’Oro e il Fifa World Player. Non ci fu differenza perché il tecnico rumeno portò ancora più in alto i dettami di Michels ed è come se sulla panchina ajacide ci fosse ancora lui, maglia real madrid sebbene da due anni allenasse il Barcellona.
Immortale, come l’ambiguo eroe nazionale che popola ancora oggi gli incubi atavici della Transilvania. Nella gara di andatà è ancora una doppietta di Baggio ad avere la meglio, vittoria confermata in casa dove la Juve si aggiudica il trofeo grazie ad un 3 a 0 secco. Soldi ben spesi dato che, sotto la guida di Fabio Capello, Robby Baggio contribuì alla vittoria dello scudetto. L’anno successivo portò la Juventus alla vittoria della Coppa Uefa, segnando una doppietta in casa al Paris Saint-Germain all’andata e un gol che vale la finale in casa dei francesi. Chiude la stagione con 5 reti e 7 assist in 37 partite di campionato, oltre ad una presenza in Coppa Italia e cinque in Europa League, laureandosi vice-campione d’Italia col Napoli. Dal 1992 al 1995 la sua carriera fu segnata profondamente da una serie di infortuni, cinque per l’esattezza. Dopo questo periodo di riposo e di pace interiore ecco, finalmente la Serie A. Il rientro in campo, tra la formazione viola, avvenne nel febbraio del 1986 a seguito della firma di un contratto da 2,7 miliardi di lire. La carriera del codino più famoso d’Italia inizia proprio con il Caldogno, all’età di 13 anni, per passare poi in serie C1 con il Vicenza.
Il passaggio alla Juve portò la tifoseria viola a scendere in piazza per protestare contro l’allora presidente della Fiorentina, Ranieri Pontello. Sempre attaccato ai viola, il 7 aprile 1991 si rifiutò di tirare un rigore contro la Fiorentina, gesto tutt’oggi ricordato dalla tifoseria toscana. Tuttavia non venne convocato dalla nazionale guidata da Sacchi che si fermò ai preliminari degli europei del ’96. Affonda le sue radici nel periodo post-guerra civile spagnola, ma la squadra moderna è stata fondata nel 1964. Squadra di categoria inferiore, rappresenta un trampolino di lancio per i giocatori provenienti dalla cantera basca. La prima convocazione in Nazionale, nel 1988 in un’amichevole contro l’Olanda in occasione del 90° anniversario della FIGC, gli diede il giusto risalto, tanto che il 18 maggio 1990 venne acquistato dalla Juventus per 25 miliardi di lire. La prima delle due gare, giocata al Bernabéu, sorride alla compagine madrilena che, dopo essere andata in svantaggio, rimonta e vince 3-1, grazie ad una doppietta di Cristiano Ronaldo ed a un gol di Marcelo. Il particolare non è sfuggito agli addetti ai lavori che hanno subito considerato questa assenza come un possibile segnale di un possibile addio di Ronaldo al Real Madrid.